
Prima di spiegare il significato del titolo di questo articolo, faccio un breve ripasso sul trafiletto precedente ad esso collegato e cioè “Controllo di gestione: il professionista controller a caccia di muda (sprechi)”.
Riparto dall’enigma sul quale ci siamo lasciati. Trattasi della fase iniziale del processo di smaltimento rifiuti di una discarica convenzionata con il pubblico. I rifiuti arrivano in camion, vengono depositati su di un piazzale e un operatore con una ruspa provvede a mantenere il mucchio compatto mentre un altro operatore con una gru preleva grosse quantità dal mucchio per essere depositate su di un nastro trasportatore. Il tutto è ravvisabile dalla figura seguente.
Dal disegno si evince un grosso muda (spreco in giapponese). Molti lettori si sono cimentati nel fornire una soluzione contattandomi direttamente. I più arditi hanno ipotizzato di eliminare i due mezzi tramite un sistema che da terra in automatico potesse spostare i rifiuti direttamente sul nastro. Un’ottima soluzione seppur da valutare in maniera attenta in termini di fattibilità tecnica (collegare il tutto ad un impianto vecchio di 30 anni) nonché economica (investimento richiesto). Ci concentriamo invece su quella che potrebbe essere una soluzione da “settimana kaizen” (o in alcuni casi da blitz kaizen) cioè una miglioria “grezza”, rapida da approntare (max 3 o 4 giorni) e che possa dimostrare come l’ottimizzazione dei costi sia sempre a “portata di mano”.
Ripartiamo quindi dall’esempio riportato sopra. Si potrebbe realizzare un semplice scivolo su base trapezoidale, con imbocco più ampio e uscita più stretta che dia direttamente sul nastro. Con un lavoro di carpenteria spicciola dal costo di massimo 1.500 euro è così possibile eliminare l’operatore con la gru, figura in basso
Il costo, indagabile sul software di Controllo di Gestione bussolastar, subisce un forte decremento (figura sotto)
Al centro cerchiato in rosso il vecchio costo. A sinistra cerchiato in verde il nuovo costo standard. A destra la differenza in termini assoluti ed in termini percentuali. È evidente un recupero di 2,83 euro pari al 25% di costo in meno!
Vorrei sottoporti una domanda:
“Serve andare in banca?”
La risposta è ovviamente si…vorrei però riproporla meglio:
“Serve andare in banca quando in produzione ci sono sprechi così evidenti?”
Bene, direi che prima di accompagnare il cliente presso un istituto di credito al fine di:
- chiedere del denaro in prestito che forse neanche gli verrà concesso
- pagare interessi altissimi per il denaro eventualmente ottenuto
- rilasciare garanzie reali di ammontare spropositato
- essere in costante rischio di rientro immediato dei fidi ottenuti
non è il caso di farsi una passeggiata in quel posto dove:
- il denaro viene concesso a piene mani anzi, più lo si cerca e più lo si trova
- non si paga nessun interesse anzi, si evita di andare in banca e pagare interessi
- non si rilascia nessuna garanzia
- il denaro concesso mai nessuno lo richiederà indietro
Esisterà davvero quel luogo dove succedono tutte queste belle cose contemporaneamente?
Certo che esiste, quel luogo si chiama “REPARTO PRODUTTIVO” e la dimostrazione è il semplice esempio (ma fedelissimo al caso reale) di cui ho poc’anzi trattato. Se poi consideriamo che qui in Italia il tessuto economico è caratterizzato da micro e piccole imprese, spesso artigiane, prova ad immaginare quanto spreco più o meno palese possa essere facilmente recuperato lungo la catena del valore e prova ad immaginare che convenienza possa avere un commercialista/consulente nel vestire i panni del controller, per sé come professionista che eroga un nuovo servizio e per il cliente seguito che recupera preziosissimi punti percentuali sul proprio conto economico.