Mercoledì 8 marzo 2023

Pensioni oltre 4 volte il minimo: rivalutazione importi da marzo 2023

a cura di: AteneoWeb S.r.l.
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L'Art. 1, comma 309, della Legge di bilancio 2023 (L. n. 197/2022) ha rivisto il meccanismo della rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici per il biennio 2023-2024. 
Per i trattamenti pari o inferiori a quattro volte il minimo (2.101,52 € al mese ai valori lordi del dicembre 2022) la rivalutazione, pari al 100% dell’aumento dell’indice dei prezzi al consumo, è stata applicata dall’Inps a partire dal 1° gennaio 2023, determinando un incremento delle pensioni pari al 7,3%. 

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali comunica che, dal 1°marzo 2023 sono rivalutati, secondo il meccanismo stabilito dall’articolo 34, comma 1, della Legge 23 dicembre 1998, n. 448, anche i trattamenti superiori a quattro volte il minimo Inps, e quindi:

  • nella misura dell’85% per i trattamenti pensionistici complessivamente pari o inferiori a cinque volte il trattamento minimo INPS, determinando un aumento del 6,205%;
  • nella misura del 53% per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a cinque volte il trattamento minimo INPS e pari o inferiori a sei volte il trattamento minimo INPS, determinando un aumento del 3,869%;
  • nella misura del 47% per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a sei volte il trattamento minimo INPS e pari o inferiori a otto volte il trattamento minimo INPS, determinando un aumento del 3,431%;
  • nella misura del 37% per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a otto volte il trattamento minimo INPS e pari o inferiori a dieci volte il trattamento minimo INPS, determinando un aumento del 2,701%;
  • nella misura del 32% per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a dieci volte il trattamento minimo INPS, determinando un aumento del 2,336%.

Fonte: https://www.lavoro.gov.it
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    • valutare i termini di presentazione (scadenze ed eventuali sospensioni dei termini);
    • e a quel punto determinare la strategia difensiva. Le contestazioni dell'Agenzia sono basate su fatti errati? Ci sono precedenti giurisprudenziali o prassi consolidate? Lo schema d'atto presenta vizi di forma (es. mancanza di motivazione, errori nell'indicazione delle norme)?

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    a cura di: Studio Dott. Alvise Bullo
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